Diana Sangiorgio

Nasce a Monza del 1981. Si diploma del 2000 Presso il Liceo Artistico Statale della Villa Reale di Monza – indirizzo Comunicazione visiva; frequenta qualche anno all’Accademia delle Arti comunicative di Milano e per 15 anni si occupa di grafica e fotografia come libera professionista. Nel 2020 si specializza in Arte terapia per l’intervento socio educativo e lo sviluppo personale e nel 2021 segue la formazione di Atelierista della scuola dell’infanzia. Infine, spinta da una passione profonda verso l’arte e il design nel Giappone tradizionale, inizia un nuovo percorso di studi e approfondisce varie forme d’arte decorativa, attraverso i concetti estetici e conservatori dell’intera cultura giapponese, seguendo diversi corsi formativi ad essa dedicati. Diventa socia dell’Associazione Nuova Cultura Oriente Occidente e dell’Associazione Giappone in Italia con cui collabora.

Insieme a Dario Cogliati, avvia il progetto Gami no Yume in cui l’amore per la carta e l’unione fra innovazione e tradizione creano una “continuità” sentimentale, che sono la base del loro processo creativo.

La chiave della sua poetica è ilKata” la forma, che secondo il pensiero giapponese rappresenta la dimensione estetica esteriore, un contenitore da riempire successivamente con i valori e i significati, che l’espressione artistica vuole trasmettere.

Il suo obiettivo, è quello di riportare alla luce antiche forme d’arte ormai quasi dimenticate, conservandone i processi tradizionali, ma rendendole riproducibili da tutti. Tiene regolarmente workshop di arti decorative giapponesi, organizzando co-working e lezioni private.

Dario Cogliati

Classe 1977, monzese di nascita, vivo e lavoro a Lissone.

Dopo il diploma di Arte Applicata all’Istituto Statale d’Arte di Monza, ho proseguito gli studi presso l’Accademia di belle Arti di Brera, diplomandomi in Scenografia.

Terminati gli studi ho sempre lavorato in ambiti creativi: dapprima come assistente fotografo, poi come progettista di grafica animata per DVD. Da quindici anni mi occupo anche di visual design, continuando a perfezionarmi ed esplorando nuovi territori nel campo della visual communication e della grafica multimediale.

Il “digitale” però non mi ha impedito di godere del piacere di conoscere, vedere, toccare la carta. Amo la carta, sconfinatamente.

Questo amore, unito alla passione per l’oriente nata sui banchi dell’Istituto d’Arte, mi hanno stregato: acquistavo manga e quotidiani in lingua giapponese perché scovare anime sconosciute ai più ed esplorare la musica sperimentale contemporanea proveniente dal quartiere di Shibuya mi esaltava.
Ho anche iniziato a cimentarmi con i primi origami, ma non ho proseguito per molto con questa arte. Probabilmente non ero ancora pronto.

Una decina di anni fa, dopo un viaggio in oriente, la passione per l’arte dell’origami è rinata più prorompente che mai, travolgendomi e sconvolgendo le mie serate: al posto di guardare film passavo le ore al tavolo a piegare carta e a dar forma ad animali, fiori, solidi, ascoltando musica.

Mentre preparavo i primi workshop ho incontrato Diana ed entrambi abbiamo capito che eravamo destinati a creare qualcosa di grande insieme: Gami no Yume.